Gli ambienti di questa casa ricavata dalla cantina di una villa del settecento declinano tutte le sfumature dei cromatismi neutri: il bianco, il nero e il marrone.Una scelta di eleganza fuori dal tempo in cui il tempo entra in un melange di stili, di epoche e di materiali. Una scelta di eleganza fuori dal tempo in cui il tempo entra in un melange di stili, di epoche e di materiali.
Sono dunque in dialogo il como’ emiliano di fine settecento e un armadio da merceria dei primi del novecento; le seggiole in bambù anni settanta di Lida Levi e il tavolo anni cinquanta recuperato e ridipinto di nero.
Le pareti sono arricchite da cornici vuote che ne circoscrivono il colore, da un dipinto di Pussen che sembra osservare pungente le teste di gesso poste di fronte al camino.
Nella cucina, la precisione geometrica dell’acciaio viene stemperata dalla credenza a muro di inizio secolo; il tavolo, costituito da due scrivanie in rovere accostate fra loro, prende luce da un lampadario in cristallo Maria Teresa.
Ciascun pezzo è stato scovato da Ivana Donati de “LE MUSE” in mercatini dell’usato o in gallerie d’arte: i cavalli indiani in legno del settecento provengono da Feiance, in Provenza; il contenitore in ferro per foglie di tabacco trasformato in legnaia e il portabombe dell’esercito reinventato in un portaombrelli, sono stati trovati da un rigattiere della Valcamonica; seguendo l’emozione.
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